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Blue Monday 24: sembra impossibile ma le pulizie domestiche ci rendono più felici

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Dal 2005, anche questo terzo lunedì di gennaio sarà il nostro Blue Monday 24: il giorno più triste dell’anno per gli abitanti dell’emisfero boreale. Non c’è da stupirsi: dopo la gioia delle festività natalizie, il ritorno alla normalità e l’inizio del nuovo anno portano le persone a sperimentare una generale tristezza e mancanza di motivazione. Alimentate anche dalla combinazione di fattori esterni, come la riduzione delle ore di luce solare e le condizioni meteorologiche avverse.

Quasi la totalità degli intervistati è d’accordo: pulire casa alleggerisce l’umore (anche durante il Blue Monday 24)

Proprio per questa occasione, Vactidy, svela i risultati di un sondaggio condotto all’interno della propria community, secondo il quale, per 8 rispondenti su 10, dedicarsi alle pulizie casalinghe è un modo per migliorare il proprio umore. Queste infatti, sorprendentemente, sembrano proprio avere un impatto positivo sul loro stato d’animo e sul loro benessere.

L’82% degli intervistati ammette di sentirsi meno stressato dopo aver dedicato del tempo alle attività di pulizia domestica. Questo perché il mantenimento di un ambiente pulito viene percepito come un efficace antidoto al ritmo frenetico della vita moderna. Stessa percentuale (80%) per chi ritiene che lo stato emotivo e mentale si rifletta direttamente nello stato di pulizia della propria abitazione, mettendo in luce una connessione profonda tra la pulizia e il benessere psicologico.

Molto più di un semplice compito quotidiano, insomma, il rituale delle pulizie è tenuto in alta considerazione dagli italiani quando si parla della propria felicità. La pulizia non è soltanto un’attività meccanica, ma un atto di amore verso se stessi, dato che la maggior parte (90%) la considera parte integrante del concetto di autocura (self-care).

Quasi all’unanimità si ritiene che ambiente pulito e ordinato possa favorire produttività e concentrazione, anche durante il Blue Monday 24

Addirittura stimolare la vita sociale, dato che consente di invitare ospiti a casa senza la preoccupazione di essere giudicati.

Insomma gli italiani sembrano molto attenti alle pulizie di casa: il 36% ci si dedica una volta alla settimana, il 17% più di due volte e quasi il 9% addirittura tutti i giorni. Ben 1 su 4 (26%) ammette di farlo quando la casa ne ha più bisogno o ogni due settimane (11%). Per quanto concerne il tempo dedicato alle pulizie, il 45% degli intervistati dedica con regolarità 1-2 ore settimanali alle pulizie, mentre il 31% addirittura 2-3 ore, testimoniando un impegno costante nella gestione e nell’ordine della propria dimora.

Il tempo si ottimizza per chi si fa aiutare da un aspirapolvere cordless o da un robot, due elettrodomestici che semplificano la vita e rendono le pulizie ancora più piacevoli, anche durante il Blue Monday 24.

Conoscete la storia del Blue Monday?

Il Blue Monday 24 è un termine che ha acquisito una connotazione particolare nel corso degli anni, nonostante la sua origine risalga a un contesto differente. Inizialmente, il “Blue Monday” non faceva riferimento a un giorno particolare, bensì a una canzone degli anni ’80.

Il brano in questione, intitolato proprio “Blue Monday”, fu pubblicato nel 1983 dai New Order, una band britannica che aveva origini nelle ceneri della leggendaria Joy Division. La canzone, con il suo ritmo elettronico e innovativo, divenne un successo immediato e influenzò in modo significativo la scena della musica dance elettronica. Tuttavia, il termine “Blue Monday” non era inizialmente legato a una sensazione di tristezza, ma piuttosto rifletteva l’atmosfera fredda e sintetica del brano.

La trasformazione del termine avvenne negli anni successivi, quando il “Blue Monday” fu associato a un presunto giorno particolarmente deprimente nell’anno. Questa concezione triste è attribuita principalmente a un comunicato stampa del 2005, diffuso da una società di viaggi. Questo comunicato si basava su una formula matematica elaborata dal professore Cliff Arnall, che sosteneva che il terzo lunedì di gennaio fosse il giorno più triste dell’anno.

La formula di Arnall includeva vari fattori, tra cui il clima, i debiti accumulati durante le festività, la mancanza di motivazione e il periodo trascorso dall’ultimo periodo festivo. Tuttavia, è importante sottolineare che questa formula è stata ampiamente criticata per la sua mancanza di validità scientifica e la sua natura arbitraria. Molti esperti sostengono che la tristezza e lo stress non possono essere ridotti a una semplice equazione matematica.

Nonostante le critiche, il Blue Monday 24 come il giorno più triste dell’anno, ha radici profonde nella cultura popolare e continuerà ad averne come se fosse ormai tradizione.

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