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La disparità di genere passa anche dai soldi di casa

La disparità di genere passa anche dai soldi di casa

Disparità di genere tra donne e uomini (che hanno ruoli diversi): mentre le donne si occupano della spesa (43%) gli uomini gestiscono gli investimenti della famiglia (55%). L’educazione finanziaria si apprende gestendo i soldi nel quotidiano – ma purtroppo circa 1 donna su 4 si sente insicura delle proprie capacità finanziarie.

Secondo la ricerca sulla disparità di genere, commissionata da KRUK Italia in occasione della prima ‘Giornata Senza Debiti’, emerge che 1 italiano su 2 ha debiti e che donne e uomini hanno ruoli molto diversi nella gestione economica del nucleo familiare. L’indagine ci restituisce una fotografia in cui le donne si occupano delle piccole spese domestiche mentre gli uomini più della gestione del conto corrente, degli investimenti e dei debiti. Conseguendo in un’insicurezza di gestione economica tutta femminile, il 37% delle donne si sentono preoccupate e insicure, e dichiarano di voler essere più capaci nella gestione delle finanze.

La disparità di genere sembra iniziare proprio dalla casa

Dati alla mano, è proprio in casa che comincia la disparità di genere: sono più le donne a gestire il carrello della spesa in autonomia (43% vs. uomini 35%). Mentre gli uomini hanno in mano la gestione finanziaria più corposa del nucleo familiare. Sono nettamente di più gli uomini che si intestano l’amministrazione di conti correnti attivi, risparmi e anche dei debiti, rispetto alle donne. Gli investimenti inoltre, sono la voce che mette in evidenza di più la disparità di genere nella gerenza con un 55% degli uomini vs. il 35% delle donne, con ben 20 punti percentuali di gap tra i due sessi.

Nel Belpaese le donne sono più istruite degli uomini (il 24,9% delle 25-64enni ha una laurea vs. il 18,3% degli uomini). Come noto e confermato dai dati Istat2, anche se le donne ottengono risultati migliori nell’istruzione, questo non si riflette in un vantaggio lavorativo. Il tasso di occupazione femminile è significativamente inferiore a quello maschile (59,0% contro 79,3%). Le ragioni sono molteplici, tra cui la mancanza di servizi come asili nido e un welfare adeguato alle famiglie, che ovviamente, non aiutano a placare questa disparità di genere.

Fattori culturali radicati e barriere che impediscono alle donne di accedere a determinate professioni. Con una gestione delle principali voci di spesa sbilanciate al maschile, tradizionalmente sono gli uomini a fare più debiti. Secondo lo studio il 57% degli uomini vs. il 43% delle donne ha un debito e tra chi ne ha più di uno, gli uomini sono al 32% mentre le donne al 28%. Questa disparità di genere è da attribuirsi principalmente al fatto che sono nettamente meno le donne che si occupano di gestire le principali voci economiche del nucleo familiare rispetto agli uomini.

A controprova che l’aspetto pratico della gestione delle finanze è chiave per una corretta alfabetizzazione finanziaria vi sono alcune evidenze esemplificative. Lo studio mostra che le donne hanno sentimenti più negativi quando pensano a prestiti e finanziamenti, e anche in questo . Prevale il distacco al 33%, mentre per gli uomini al 27%, si sentono molto sconfortate 22% vs. il 12% degli uomini, sentono disistima verso loro stesse 36% vs. 29% degli uomini e provano dunque ansia e preoccupazione (29% vs. uomini al 15%). 

I dubbi delle donne

Circa 1/4 delle donne ha dichiarato di sentirsi insicura delle proprie competenze finanziarie e di essere confusa sia sulla sua situazione economica che sugli strumenti da utilizzare per poterla migliorare. D’altronde se i partner uomini controllano conti correnti e investimenti come potrebbe una donna avere idea di come sta andando il bilancio familiare e cosa poter fare per migliorare la propria situazione?

L’esperto del debito, da anni, incoraggia una migliore educazione finanziaria a beneficio di una maggiore consapevolezza nella gestione del denaro e sottolinea come l’indipendenza economica per tutti, ma soprattutto per il genere femminile, sia fondamentale anche nel contrastare la violenza di genere. 

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