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L’arte del buon dormire: dalla coffee nap agli sleep influencer, si parla di sonno

L'arte del buon dormire: dalla coffee nap agli sleep influencer, si parla di sonno

Il sonno, definito anche come buon dormire, è da sempre riconosciuto come un elemento fondamentale per il benessere delle persone, tanto da aver influenzato profondamente non solo il linguaggio e le culture, ma persino il mercato del lavoro.

In occasione della Giornata Mondiale del Sonno, che ricorre il 14 marzo, gli esperti linguistici di Babbel – l’app che promuove la comprensione reciproca attraverso le lingue – presentano un glossario di termini internazionali legati al concetto del riposino, una panoramica dei più recenti trend e neologismi legati al sonno e, infine, le nuove professioni connesse all’arte del buon dormire.

Paese che vai, riposino che trovi!

Il modo in cui ci “concediamo una pausa” varia enormemente da cultura a cultura. C’è chi considera il riposo un rituale sacro, chi lo utilizza per massimizzare la produttività e chi lo integra nelle proprie giornate senza alcun senso di colpa. Come sottolinea Esteban Touma, Content Producer e insegnante di Babbel, le diverse culture hanno modi differenti per organizzare il riposo, dalla durata alle pratiche quotidiane ad esso legate. Questa varietà si riflette non solo nel linguaggio, ma anche nella percezione del sonno.

  • Coffee nap: con questo termine, traducibile in italiano come “pisolino post/da caffè”, si fa riferimento a una pratica che consiste nel bere del caffè, idealmente dopo pranzo o prima di un momento che richiede molta concentrazione, e subito dopo coricarsi per un breve riposino di massimo 20 minuti. Anche se potrebbe sembrare controproducente abbinare la caffeina al sonno, in realtà in questo modo si lascerebbe tempo alla caffeina di entrare in circolo e iniziare ad agire, migliorando così l’attenzione e influenzando positivamente anche l’umore.
  • Pennichella: la parola “pennichella” viene utilizzata in molte regioni italiane per indicare il riposino pomeridiano; l’origine del termine potrebbe derivare dal verbo latino “pediculare”, ovvero “pendere, dondolare”, come il movimento della testa di chi sta per addormentarsi sulla sedia.
  • Siesta: la pennichella italiana corrisponde alla pratica della “siesta”, tipica di Paesi come la Spagna e l’America Latina; anch’essa trae origine dal latino e in particolare da “hora sexta”, ovvero la “sesta ora” del giorno romano, quindi mezzogiorno, momento nel quale si fermavano le attività per riposare durante le ore più calde.
  • Inemuri (居眠り): questa espressione giapponese, che in italiano si può rendere come “essere presenti mentre si dorme”, indica molto più di un semplice sonnellino. Si tratta infatti di una tecnica impiegata per riposarsi in pubblico – sui mezzi, a scuola e persino al lavoro – senza mai però scollegarsi dall’ambiente circostante per essere pronti a tornare “in servizio” se necessario. Se in molti paesi addormentarsi sul posto di lavoro potrebbe essere visto in modo molto negativo, in Giappone è invece segno di dedizione e impegno ed è quindi socialmente rispettato.
L'arte del buon dormire: dalla coffee nap agli sleep influencer, si parla di sonno

L’importanza del sonno e del buon dormire, tra trend virali e nuove paure

Negli ultimi tempi si sta rafforzando sempre di più la consapevolezza che il sonno non sia solo una necessità, ma anche uno strumento fondamentale per garantire una maggiore produttività e migliorare la propria salute. Studi scientifici hanno dimostrato che un sonno di qualità influisce positivamente sulla memoria, sulla concentrazione e persino sulla longevità. Parallelamente, il tema ha guadagnato spazio anche sui social, dove si osserva lo sviluppo di neologismi e di trend virali legati al dormire.

  • Sleep hygiene: con “igiene del sonno” ci si riferisce alle abitudini, ai comportamenti e ai fattori ambientali che influenzano positivamente la qualità del sonno notturno. Per dormire bene, ad esempio, si dovrebbero mantenere orari costanti sia per andare a letto che per il risveglio, creare un ambiente tranquillo facendo attenzione alla temperatura giusta e alla riduzione al minimo dell’illuminazione della stanza, evitando inoltre di  utilizzare device tecnologici prima di coricarsi.
  • Sleepmaxxing: trend particolarmente in voga su TikTok tra i GenZer, consiste nel mettere in atto una serie di strategie per massimizzare la qualità del sonno. Tra le pratiche più diffuse rientrano beauty routine elaborate, tecniche di respirazione e persino l’uso di speciali cerotti per la bocca per migliorare l’ossigenazione notturna.
  • Ortosonnia: dormire bene è importante, ma bisogna fare attenzione che non diventi un’ossessione. Con “ortosonnia” (termine molto recente nato dall’unione tra “ortho” ovvero “giusto/perfetto” e “somnus” cioè “sonno”) si indica proprio una ricerca spasmodica del sonno perfetto, perseguita attraverso l’utilizzo continuo di app e dispositivi per il monitoraggio, che porta spesso ad ulteriore stress e, paradossalmente, a difficoltà ad addormentarsi.
  • Earlynight: un altro trend virale sui social tra le generazioni più giovani è quello di andare a dormire presto, anche alle 21:00, per favorire un miglior riposo, in netto contrasto con la tendenza, diffusa in passato, di fare le ore piccole. Questa pratica, riflette una crescente attenzione al benessere e al rispetto dei ritmi naturali dell’organismo.
L'arte del buon dormire: dalla coffee nap agli sleep influencer, si parla di sonno

Da streamer a coach: le nuove carriere nel mondo del dormire

Dai social media alla medicina, il settore del sonno si sta trasformando in un vero e proprio ecosistema di esperti e innovatori. Alcuni ruoli sono sorprendenti, altri altamente specializzati, ma tutti hanno un obiettivo comune: aiutare le persone a dormire meglio.

  • Sleeping streamer: potrebbe sorprendere, ma esistono content creator che trasmettono in diretta sui propri social mentre stanno dormendo. L’obiettivo può essere quello di creare un’atmosfera rilassante per chi li segue: molte persone trovano infatti conciliante per la propria routine del sonno guardare qualcun altro che dorme.
  • Sleep influencer: può essere considerata una professione emergente nel panorama delle nuove carriere social. Gli sleep influencer testano materassi, recensiscono integratori per il sonno, sperimentano gadget tecnologici e promuovono tecniche per migliorare la qualità del riposo. Spesso legati al fenomeno dello sleepmaxxing, condividono contenuti che spaziano dai rituali serali ideali fino ai suoni binaurali e alle migliori posizioni per dormire.
  • Sleep coach: si tratta di un professionista esperto del sonno che, attraverso tecniche personalizzate e lo studio delle abitudini, aiuta le persone a migliorare la qualità del proprio riposo per addormentarsi in modo naturale e senza sforzi.
  • Sleep technologist: anche in questo caso si parla di un professionista che aiuta le persone a risolvere problemi legati al sonno; nello specifico, i ”tecnologi del sonno”  utilizzano alcune tecnologie, come la polisonnografia, per monitorare il sonno, le onde cerebrali e la respirazione, individuando così eventuali disturbi come le apnee notturne o l’ insonnia cronica. Questi esperti lavorano a stretto contratto con gli “sleep specialist”, i medici specializzati nel trattamento dei disturbi del sonno, fornendo loro dati dettagliati per sviluppare piani di cura personalizzati.

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