BEEFBAR MILANO_BAO BUN_ph MARION BUTET STUDIO

L’iconico brand monegasco svela un nuovo ristorante negli spazi dell’ex Seminario Arcivescovile, il Beefbar Milano. Destinazione meneghina dedicata all’ospitalità, lo shopping e la ristorazione.

Dopo 20 ristoranti dislocati in tutto il mondo tra cui Parigi, Londra, Monte-Carlo e Dubai e una previsione per il 2023 di altre 10 aperture sbarca a Milano Beefbar. Brand della ristorazione dal DNA internazionale e lo spirito spiccatamente cosmopolita.

Beefbar Milano apre le sue porte in Piazza del Quadrilatero, una location incastonata nell’Ex Seminario Arcivescovile a due passi da San Babila, tra Corso Venezia e Via Sant’Andrea. Rimasta nascosta per oltre 500 anni e ora tornata a nuova vita grazie all’imponente progetto di riqualificazione. Che ha portato alla nascita di Portrait Milano, nuovo cinque stelle del gruppo Lungarno Collection. Una destinazione meneghina dedicata all’ospitalità, allo shopping e alla ristorazione. Che vede protagonisti, oltre al prestigioso brand di hôtellerie, anche Antonia Boutique e Sole Studio, brand di Maria Sole Ferragamo.

Beefbar Milano 04 ph. Francis Amiand

Il Fondatore di beefbar

Riccardo Giraudi, italiano di cuore e monegasco di adozione, CEO di Giraudi Group e fondatore di Beefbar racconta così l’opening milanese: «Mi emoziona davvero l’apertura del primo flagship Beefbar nel mio Paese d’origine, l’Italia. Volevo che il luogo riflettesse le radici profonde dell’attività della mia famiglia. Nell’ambito della quale tutto quanto sto adesso realizzando ha avuto il suo inizio, oltre 60 anni fa. Questo bellissimo Beefbar meneghino racchiuderà così il passato, il presente e il futuro della nostra passione per il buon cibo, unita come sempre al grande design”.

Beefbar Milano 01 ph. Francis Amiand

Il design

Beefbar Milano prende vita all’interno della cappella dell’Ex Seminario Arcivescovile, un luogo di pace e di silenzio all’interno di Piazza del Quadrilatero, nel cuore della città. A firmare l’interior design il prestigioso studio di architettura Humbert & Poyet di Monte Carlo. Ispirandosi alle figure di spicco dello stile milanese degli anni ’40 e ’60, ha saputo dar forma al progetto rispettandone a pieno la memoria del luogo e gli ornamenti architettonici. Sotto l’imponente navata scandita da grandi volte prendono forma la cucina a vista, il bar, il ristorante e il pavimento a terrazzo. In cui si mescolano sfumature di verde, nero, bianco e burgundy con un motivo a onde stilizzate, omaggio all’architetto Luigi Caccia Dominioni.

A richiamare i codici estetici e il comfort dei caffè milanesi una boiserie a mezza altezza in noce scuro caratterizzata, come in un teatro, da un trittico di applique firmate dal designer Osvaldo Borsani. E alcune opere d’arte dallo stile e dai temi più eclettici. I tavoli in marmo Verde Alpi e le sedute di Vico Magistretti completano con eleganza l’arredamento. Insieme alle lampade Asterios in bronzo e vetro satinato disegnate da Humbert & Poyet. L’atmosfera di Beefbar Milano richiama lo stile di una città creativa, ricca di spunti e tendenze legate all’opera, alla moda e al design rivelando allo stesso tempo l’inimitabile sensualità e il relax dello spirito italiano.

BEEFBAR MILANO CROQUE SANDO ph MARION BUTET STUDIO

La proposta gastronomica

Beefbar Milano propone ed esalta le origini e i tagli delle carni migliori al mondo attraverso ricette popolari. Al timone della cucina l’Executive chef Thierry Paludetto. Parte del progetto fin dalla sua nascita, francese di Tolosa che, insieme ai suoi otto corporate chef provenienti da tutto il mondo, lavora per valorizzare i tagli più pregiati. Spesso rari o in esclusiva, per una proposta declinata in chiave locale e internazionale.

Il menu presenta una selezione di street food, tiraditos, ceviche e tartare creati per essere condivisi. Si va dalla cottura alla griglia a quella in salsa, dalla robata al carbone alla delicatezza del vapore, al wok o alla tempura. Ecco allora il Croque sando al prosciutto di manzo, mozzarella e salsa Beefbar. Le Scaloppine di filetto allo yuzu, le Polpette di wagyu e vitello, la Carbonara di Kobe beef, i Paccheri alla carbonara di manzo e karasumi di Kobe beef.

Le Pappardelle al ragu “bolognese” di wagyu e vitello con Parmigiano 101 mesi; il celebre Cordon bleu, filetto di vitello farcito con prosciutto di manzo, tartufo e formaggio fondente e la Miso black beef (versione by Beefbar del Miso black cod).

Beefbar Milano guarda con attenzione anche alla tradizione gastronomica locale come nel caso del Risotto nikkei alla milanese, ossia un risotto al limone e ossobuco di vitello brasato. E da’ ampio spazio ad una selezione di dolci tra cui il gelato mantecato, il lingotto Marbled Chocolate, il French toast e la torta Mille Crêpes Mimosa.  Ad accompagnare la proposta menu, una selezione di vini da tutto il mondo provenienti sia da cantine prestigiose che da piccoli produttori. Con un focus particolare sulle etichette italiane, già presenti in tutti i menù Beefbar. A valorizzarle, una cantina a vista posizionata all’interno della sala per regalare a tutti gli ospiti un’esperienza gourmet a 360°.

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Il team di beefbar

Omar Allievi – Head Chef Beefbar Milano

Dopo la scuola alberghiera il suo percorso inizia dallo chef stellato Claudio Sadler. Nel 2014 affianca Chef Carlo Cracco nel programma televisivo Hell’s Kitchen in onda su Sky Uno e nel 2015 avvia e gestisce la cucina del ristorante The Stage in Piazza Gae Aulenti. Dal 2017 al 2021 è l’Executive Chef del ristorante Al Garghet, prima di approdare alla guida di Beefbar Milano.

Francesco Cione – Director of Operations Italia e Corporate Bars & Beverage Director 

Classe 1982, dopo gli studi approda nella realtà dell’ospitalità alberghiera extra lusso, tra l’Hotel Cipriani di Venezia, l’hotel Cristallo di Cortina e il Carlton Hotel Baglioni a Milano. Sarà però il bartendering a permettergli di ottenere numerosi riconoscimenti. Dalla seconda metà del 2021 è Director of Operations Italia e Corporate Bars & Beverage Director per Beefbar.

Gabriele Pica – Head Sommelier Beefbar

Entra nel mondo dell’ospitalità nel 2015 dopo essere diventato sommelier. Nel 2018 si trasferisce a Dubai e successivamente a Londra. Il suo ritorno in Italia è segnato dalla collaborazione con Giacomo Arengario fino ad approdare a Beefbar.