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In questi mesi si è riscontrato come il Covid 19 sia una malattia che può avere delle conseguenze importanti. La “sindrome post-Covid” o Long Covid colpisce almeno 3 pazienti su 4 tra i ricoverati. Si protrae fino a sei mesi dopo la malattia, con uno spettro di sintomatologie a carico di molti organi. Per questo è di fondamentale importanza parlare anche di cure, non solo di vaccini, nella comunicazione e nell’informazione sul COVID.

LE PERSONE CON SINDROME POST-COVID-19 LAMENTANO DIFFICOLTÀ NEL VIVERE LA QUOTIDIANITÀ.

Per un recupero ottimale diventa quindi necessario un ulteriore percorso terapeutico, con un approccio multispecialistico. L’Ospedale Gemelli di Roma è il primo centro in Italia ad essersi attivato in tal senso, instaurando il servizio di day hospital post-covid.

Infatti, come indicato dal Dottor Matteo Tosato, un adeguato programma di riabilitazione personalizzata (respiratoria e motoria), l’introduzione di supporti nutrizionali a base di vitamine e aminoacidi, associati a un corretto stile di vita, rappresentano l’approccio principale alla Sindrome post-Covid. Il dottore è il medico geriatra responsabile dell’unità ospedaliera di day hospital post covid del Gemelli.

L-ARGININA E VITAMINA C LIPOSOMIALE 

Infatti, presso l’ospedale è stato valutato positivamente l’impiego di L-arginina e Vitamina c liposomiale nei pazienti con sindrome post-covid. L’efficacia dell’impiego di questa associazione amminoacidica e vitaminica, ha portato ad una sperimentazione clinica dove vengono valutati i principali parametri del post-covid mediante una serie di test oggettivi e soggettivi. In particolare, oltre al six minute walking test (6MWT), il test della sedia e di esauribilità, vengono effettuate anche valutazioni oggettive dei valori sanguigni. Come l’attività dei monociti e la presenza di acidi grassi per un periodo di 30 giorni.

Lo studio si basa sui risultati ottenuti da una precedente esperienza empirica del team del dottor Tosato con L-arginina e Vitamina C liposomiale. Era stato appunto osservato un miglioramento nella sintomatologia generale post-covid dopo 30 giorni di terapia.

EVIDENZE SCIENTIFICHE

Ad oggi, l’efficacia data dalla somministrazione di L-Arginina, sta avendo il supporto scientifico della ricerca condotta dal team di ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, sotto la guida del Professor Gaetano Santulli. Il team del professor Santulli è stato, infatti, il primo gruppo di ricerca che ha correlato il Covid-19 alla disfunzione endoteliale.

La review “Vitamin C and cardiovascular disease: an update’’ di Santulli, pubblicata sulla prestigiosa rivista “Antioxidants’’, ha confermato i potenziali effetti benefici. Ma anche le proprietà antiossidanti della Vitamina C in una serie di condizioni patologiche quali i disturbi cardiaci e vascolari. Ma anche quanto la vitamina C sia l’alleato perfetto per l’associazione alla L-arginina.
Infatti, sia la vitamina C che la L-arginina sono necessarie per la sintesi di ossido nitrico.

Nella review, Santulli descrive la Vitamina C liposomiale come il miglior metodo di somministrazione di Vitamina C. In quanto ha una biodisponibilità migliore rispetto alla Vitamina C non liposomiale, evitando i rischi associati alla somministrazione endovenosa. Inoltre, la Vitamina C liposomiale aumenta la concentrazione di Vitamina C nel sangue quasi raddoppiando la concentrazione ottenibile tramite la forma non liposomiale.

Pertanto, entrambe sono note per migliorare la funzione endoteliale e ridurre la permeabilità vascolare durante le malattie infettive. Ciò conferma l’ipotesi che la loro associazione possa essere sinergica nell’affrontare le malattie infettive. Ecco perchè risulterebbero importanti anche contro al Covid-19.