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Pulizie di primavera: come rigenerare anche la nostra forma mentis

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Lavare, pulire, riordinare, la primavera porta con sé un profondo desiderio di rinnovamento che si riflette sullo stato d’animo di ognuno di noi alla ricerca di un appagante senso di benessere. Riconsideriamo la funzione delle tradizionali pulizie di primavera che, oltre a dare nuova vita alla nostra casa, incidono positivamente anche sui nostri livelli di serotonina, l’ormone del buonumore e della felicità.

«È la prima vera volta che dopo un anno riesco finalmente a mettere un po’ d’ordine in questo caos.» «È la primavera». 

Così è iniziato un dialogo con un’amica qualche tempo fa… Che anno è stato, “Oh what a year” canta infatti Tom Rosenthal nel suo ritornello. 

Ultimamente capita spesso di sentire frasi come “È di nuovo Aprile e le cose non sono cambiate un granché”: errore. Aprile non può cambiare: esso porta sempre con sé il vento, il sole, i germogli che testimoniano l’inizio di una nuova vita. Spesso non accettiamo l’idea che non sono le cose a cambiare, ma noi. Ci piace affidare questa responsabilità del cambiamento all’esterno, all’altro, a ciò che ci circonda. Ma in realtà le cose non cambiano se prima non cambiamo noi. Per questo il mese della primavera rappresenta un’occasione per cambiare aria, in tutti i sensi. Può essere questo il momento da cogliere, la prima vera volta che, dopo la pausa invernale, la vita torna a germogliare e anche noi veniamo avvolti dall’inebriante e rigenerante aria fresca che ci porta a desiderare un ambiente più pulito, più ordinato e ad occuparci delle famose pulizie di primavera. 

Ordine in casa, ordine in sé stessi

Riordinare o fare ordine è un atto d’amore così come Aprile stesso timidamente e velatamente ci incoraggia a fare. Sembra infatti che il nome di questo mese, sia strettamente connesso all’idea (o meglio, alla dea) dell’amore: si suppone che la parola aphròs derivi da Afrodite (Venere nella mitologia romana), dea dell’amore, della generazione e, guarda un po’, della primavera. Un’altra ipotesi riconduce il nome Aprile a un’origine latina del nome che rimanderebbe al gesto di “aprire, schiudere”: aprire le finestre, far girare l’aria, abbracciare questa nuova e allegra stagione. Anche se per alcuni questo periodo dell’anno è sinonimo di allergie – da allergia ad allegria effettivamente, il passo è breve – tuttavia, ci sono diverse soluzioni che la tecnologia ci offre per ovviare a questa fastidiosa “dimostrazione di affetto” che Aprile, cioè aphròs, ci fa. Tra questi sicuramente sul podio figurano i purificatori d’aria, ma non solo: aspirapolveri e robot dotati di filtri di ultima generazione sono fra i migliori alleati per pulire e igienizzare la propria casa. 

Ma c’è molto di più nel mondo del pulito: e anche il riordino ha un significato. Non si tratta solo di essere ordinati o disordinati, è qualcosa che va oltre, al punto da andare ad agire in un’ottica di ripristino della propria forma mentis che si riflette in un rinnovato modo di pensare e di agire. 

Si può considerare il riordino come un modo per rigenerarsi, tanto che viene addirittura visto come un ottimo esercizio di mindfulness. Fare pulizia nel “fuori”, ad esempio respirando il profumo delle lenzuola pulite, oltre a stimolare positivamente il nostro olfatto, ci condiziona al punto che anche i livelli di serotonina vengono coinvolti, promuovendo così un aumento del buonumore. Spolverare gli scaffali o i mobili, che si traduce nel togliere quel velo opaco che si nota in controluce, permette di ripristinare la vera e naturale bellezza dell’oggetto stesso, restituendone la più pura essenza.

Per di più sembra ci sia un modo per sentirsi più vicini a sé stessi nel mentre si compiono questi gesti di apparente banalità – ma che sottendono un silenzioso processo rigenerativo –, ossia quello di fare pulizie in un ambiente tranquillo e possibilmente al riparo da rumori fastidiosi. 

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Le pulizie di primavera è meglio farle in silenzio

Generalmente le pulizie di primavera rappresentano una noiosa routine che si cerca di rendere meno pesante ascoltando la radio o la propria musica preferita. Per quanto questo possa essere un valido deterrente contro la noia, tuttavia gli psicologi sostengono che stare in silenzio durante le faccende di casa, aiuti a sintonizzarsi meglio con sé stessi, favorendo la concentrazione sull’attività che si sta compiendo. Certamente l’aspirapolvere interferisce con quanto appena detto anche se al giorno d’oggi sul mercato ce ne sono diverse che funzionano emettendo solo un lieve rumore; lavare i piatti o caricare la lavatrice sono attività che richiedono una certa attenzione (rispettivamente non danneggiare qualche stoviglia insaponata e non dimenticare nella cesta della biancheria la maglietta rossa di pilates). 

Giunti a questo punto possiamo riassumere dicendo che ritagliarsi una giornata per dedicarsi alla cura della propria casa può trasformarsi in un’esperienza rigenerante; e può diventare un’esperienza ancora più zen se fatta immersi nella tranquillità che solo il silenzio sa trasmettere, promuovendo una maggior concentrazione su ciò che si sta facendo: in questo modo avviene la naturale riduzione delle onde cerebrali, evento sinonimo della quiete e della calma che si verifica allo stesso modo nei momenti che precedono l’addormentamento. 

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Spunti dalla libreria

Moltissimi sono i riferimenti alle pulizie di primavera che si possono trovare nel mondo, a partire dai libri. A questo proposito non può non essere citato il libro di Marie Kondo “Il magico potere del riordino”, che evoca già nel titolo come l’atto del riordinare sia un primo passo verso una rigenerazione del rapporto che abbiamo con l’ambiente, inteso sia in senso macro che in senso micro. Un rapporto dialettico che caratterizza la vita dell’uomo e l’andamento del suo sviluppo fin dal primo vagito. 

Come teorizzò Lev Vygotskij – psicologo e pedagogista noto per i suoi significativi e importanti contributi nell’ambito degli studi del pensiero e del linguaggio – l’ambiente può essere inteso come suddiviso su tre livelli: culturale, interpersonale e individuale. Di questi tre, il livello individuale è quello che in questo caso è maggiormente coinvolto, poiché è il livello che si sviluppa in contemporanea con la nostra crescita fin da piccoli e in cui vengono sviluppate le proprie conoscenze che verranno poi usate per costruire la propria realtà, attraverso il confronto con gli altri. Il livello individuale è dunque strettamente connesso alla sfera del micro ambiente che determina il modo in cui verrà influenzata la nostra percezione del macro ambiente. In breve, le caratteristiche dello spazio in cui viviamo sono il riflesso di ciò che abbiamo dentro: ed ecco che si ritorna alla ciclicità che il rapporto dialettico tra uomo e ambiente. Ed ecco perché è importante fare ordine al fine di raggiungere un proprio benessere. 

Allora come fare per portare una ventata di aria fresca di primavera nel proprio micro e poi anche macro ambiente? La tecnologia dei nuovi elettrodomestici e soprattutto Whilma ci viene di nuovo in soccorso con una guida dettagliata che vi assisterà passo dopo passo e che potete trovare qui.

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